Sembra che nell’ultimo periodo sempre più città vogliano limitare l’arrivo delle navi da crociera.
Dopo il caso molto discusso di Venezia, anche la città di Palma, capitale dell’isola di Maiorca, sembra voglia ridurre drasticamente l’arrivo delle grandi navi.
Secondo il Majorca Daily Bulletin, la Commissione per il Turismo, il Commercio, l’Occupazione, la Cultura e lo Sport avrebbe approvato un’iniziativa per sollecitare l’inasprimento del limite del numero di navi che possono attraccare all’isola.
Perché il governo dell’isola vuole prendere questa decisione?
L’ipotesi di una limitazione è nata dopo un’attenta analisi di quella che è la situazione turistica su quest’isola delle Baleari.
I dati parlano di circa 2 milioni e mezzo di turisti che arriverebbero ogni anno, un numero che alcuni considerano troppo alto visto lo spazio ristretto in cui si concentrano.
Proprio per questo motivo, già nel 2022 erano state imposte delle limitazioni abbastanza stringenti per quanto riguarda le crociere.
L’accordo con gli armatori prevedeva l’arrivo di massimo 3 navi al giorno, di cui solo una poteva superare i 5.000 passeggeri.
Nonostante queste limitazioni, sembra che tutte le compagnie vogliano fare tappa a Palma è infatti, nel 2023, gli arrivi sono addirittura aumentati rispetto all’anno precedente.
Il porto è stato raggiunto da praticamente tutte le più grandi compagnie che operano in Europa tra cui: Costa Crociere, MSC, AIDA Cruises, Norwegian Cruise Line, Royal Caribbean, P&O, Virgin, Cunard e Regent Seven Seas.
Insomma, non manca davvero nessuno, ma quale sarà quindi il futuro di Plama di Maioca?
La battaglia tra chi è favore e chi è contrario
Proprio come successo a Venezia, si sono venute a creare due fazioni tra chi è favorevole e chi è contrario al ban, o comunque alle limitazioni, per le grandi navi.
Alcuni cittadini sostengono che le limitazioni sono necessarie per permettere ai residenti di avere buona qualità della vita e per limitare l’inquinamento causato dalle crociere.
Dall’altro lato, invece, ci sono i commercianti e tutti i lavoratori nel settore del turismo, per cui l’introito derivante dai passeggeri delle crociere rappresenta una grande parte del fatturato.
Al momento la questione sembra essere in una fase di stallo. Alcuni politici di Madrid avevano proposto di imporre delle leggi più severe sull’impatto ambientale e sulla tassazione, in modo che le compagnie venissero in qualche modo scoraggiate dall’attraccare a Palma.
Però, il governo centrale spagnolo ha fatto sapere di non avere il potere legale per vietare l’ingresso delle navi da crociera.
La decisione dovrebbe essere presa dai governi autonomi delle città costiere tramite un accordo preventivo con la CLIA ovvero la Cruise Lines International Association.